La Crèche

La Crèche di Betlemme

L'orfanotrofio, che è una presenza storica di Betlemme (da più di 100 anni), si è tradizionalmente occupato di accoglienza agli orfani.
Gia vero la fine dell'800 le Figlie della Carità si sistemano in una piccola casa, e vanno per le strade e le campagne circostanti prodigando cure ai più disagiati, a domicilio, nelle tende dei beduini e nei vari dispensari dei villaggi.
1895
Le Suore aprono l'Ospedale della Santa Famiglia. Rapidamente, gli portano dei bambini abbandonati. Le Suore aggiungono al dispensario la Crèche della Santa Famiglia, che diventa operativa verso il 1905. Da allora questa istituzione malgrado le difficoltà politiche e le guerre successive, ha continuato a svilupparsi e ha compiuto trasformazioni, per rispondere ai più bisognosi.
1982
A causa della sua vetustà l'Ospedale deve chiudere. Però la Crèche continua ad accogliere sempre più bambini abbandonati, trovatelli, oppure quelli di famiglie in difficoltà.
1985
Le Opere Ospedaliere Internazionali dell'Ordine di Malta, iniziano il restauro di una parte degli edifici dell'Ospedale per farne una Maternità. Nella quale dal 1990 più di 36.000 bambini sono nati.
1990-93
La Crèche è ormai restaurata e modernizzata, per poter dare il meglio ai bambini e rispondere alle norme attuali delle cure e dell'educazione. Un partenariato con l'Università di Betlemme è stato firmato per poter istituire e seguire un Concetto Pedagogico adatto a questi bambini. In seguito la Crèche apre le porte ai bambini esterni delle famiglie più povere, proponendo loro un asilo giornaliero.
DAL 2006
La Crèche si occupa di 110-120 bambini dai 0-6 anni i 2/3 dei quali vengono mandati dai sevizie sociali per diversi motivi :
* Indigenza familiare, molti genitori non assumono le responsabiltà verso i loro figli / sevizie, maltrattamenti in un contesto di vita precaria ; cerchiamo comunque di mantenere il bambino con la madre ;
* Abbandono di neonati dopo vari tentativi di aborto.
* Accoglienza delle madri celibi, disperate, traumatizzate dalle conseguenze drammatiche familari e culturali : si tratta di sfuggire alla morte. L'ultimo terzo dei bambini arriva direttamente, lasciati davanti alla porta da un vicino, trovati in un campo dalla polizia, abbandonati sul portone da sconosciuti. Per prima cosa dobbiamo fare una ricerca d'identità e un riconoscimento di «maternità», cosa spesso molto difficile.
A partire da circa la metà degli anni '80 esso ha cominciato ad ampliare la propria missione, aprendosi ad accogliere i casi sociali di tutte le autonomie palestinesi. Nel corso degli anni La Crèche ha avuto un'evoluzione nella qualità dell'assistenza e dell'educazione, cresciute grazie a scelte accurate e lungimiranti operate dalla direzione che ha voluto porre al centro della propria attenzione e cura i bambini. Gli spazi sono stati risistemati per creare degli ambienti ampi, gioiosi e accoglienti per i bambini e funzionali per il personale. Una grande attenzione è stata posta alla preparazione del personale. Affinchè i bambini possano avere accanto a loro figure che rimangono costanti nel tempo, la direzione dell'orfanotrofio ha operato la scelta di offrire al proprio personale le migliori condizioni di lavoro, permettendo in tal modo che il personale assunto sia incentivato a rimanere presso La Crèche e dando quindi senso di stabilità ai bambini con la propria presenza. Un orfanotrofio, per i suoi piccoli ospiti, può essere un luogo che, pur offrendo cure premurose e attente da parte di personale qualificato, lascia i bambini isolati, separati dal mondo esterno. Proprio con l'intenzione di aprire la vita quotidiana dei piccoli a contatti con l'esterno, è stato creato un asilo aperto a tutti i bambini. Le famiglie lasciano durante la giornata i loro bimbi che svolgono le attività educative e i giochi insieme ai bambini dell'orfanotrofio, permettendo un reciproco scambio di arricchimento e condivisione. Presso La Crèche opera un assistente sociale che si occupa di curare i rapporti con le famiglie, specialmente riguardo ai reinserimenti dei bambini in famiglia e situazioni problematiche. Nel corso degli anni sono state attivate proficue relazioni di scambio con le facoltà di pedagogia e di psicologia dell'Università di Betlemme, per favorire lo svolgimento di tirocini, di studi, nonchè per valutare diagnosi dei singoli bambini in prospettiva di utili terapie. Al fine sviluppare tutte le attitudini dei bambini e di stimolarli nel gioco e nell'apprendimento, l'orfanotrofio è stato dotato di numerose strutture quali laboratori, spazi gioco, giardini e anche di una piscina. La Crèche è una struttura moderna e qualificata che offre i propri servizi sociali a tutte le autonomie palestinesi. La Crèche si sostiene grazie alle donazioni delle famiglie. È possibile dare il proprio contributo per offrire un sostegno a distanza a La Crèche e ai suoi piccoli ospiti.

Intervista a Suor Maria
Per qualche giorno Suor Maria Mastinu, originaria di Milis e unica italiana Figlia della Carità di San Vincenzo de' Paoli a Betlemme, è tornata nel suo paese di origine.

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Cari Amici,
Vi raccontiamo la nostra prima e bellissima esperienza di Campo Estivo.

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